Tusa Turistica

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La Materia poteva non esserci

L'opera di Pietro Consagra rappresenta la prima installazione del Parco di sculture contemporanee di Fiumara d'Arte, inaugurando nel 1986 l'ambizioso progetto di museo a cielo aperto ideato da Antonio Presti.

La scultura monumentale si erge nelle vicinanze del letto del fiume Tusa, in corrispondenza del bivio per Pettineo. Si tratta di una doppia faccia bicroma realizzata in cemento armato, composta da due elementi paralleli e distinti che si ergono per circa 18 metri di altezza e 3 metri di spessore.

Eterna lotta tra Bene e Male

I due volumi, colorati rispettivamente in bianco e nero, simboleggiano la contrapposizione tra bene e male. La struttura crea un suggestivo gioco di pieni e vuoti che permette alla scultura di integrarsi armoniosamente con il paesaggio circostante.

Nel corso degli anni, quest’opera è diventata parte integrante dell’ambiente naturale che la ospita, stabilendo un dialogo costante tra arte contemporanea e territorio siciliano.

Successivamente, nel 264 a.C. allo scoppio della prima guerra punica, Halaesa si alleò con Roma. A seguito di questa alleanza ebbe i privilegi di essere esentata dal versamento della decima, di eleggere senatori e magistrati e governarsi autonomamente. Sotto Augusto divenne “Municipium” romano. In età imperiale subì un progressivo declinio, che raggiunse il culmine quando venne saccheggiata dagli arabi nella metà del IX secolo.

Nell’846 dopo un violento sisma, quasi tutta la popolazione abbandonò Halaesa e si trasferì poco distante, nel luogo dove oggi sorge il Borgo di Tusa. Il toponimo “Tusa” deriva dall’arabo tasa col significato di “nuovo, recente”.

Tusa continuò a prosperare grazie alla sua fertile valle e alla posizione favorevole per il commercio marittimo.