Tusa Turistica

Halaesa

La Missione francese a Halaesa

(dir. Prof. Michela Costanzi)

La Missione Archeologica dell’Université de Picardie Jules Verne (UPJV) di Amiens (Unità di ricerca 4284 TrAme) opera nel sito di Halaesa grazie a un accordo con il Parco Archeologico di Tindari e il Comune di Tusa, sotto l’egida del Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e della Soprintendenza de Beni Culturali ed Ambientali di Messina.

Le ricerche seguono il programma scientifico Halaesa. Dalla Polis alla Civitas Dei. Trasformazioni spaziali ed adattamenti funzionali del sistema urbano di Halaesa (V s. a.C. – IX s. d.C.) che analizza le trasformazioni urbane della città dalla sua creazione fino al momento dell’abbandono. Questo approccio di lunga durata, cha sia avvale della collaborazione di specialisti in varie discipline (ceramologia, archeozoologia, numismatica, geologia), consente di ricostruire l’evoluzione degli spazi urbani e le loro funzioni nel tempo, permettendo di comprendere i cambiamenti sociali e culturali di Halaesa.

Le aree di scavo e le scoperte principali

Fin dall’inizio dei lavori, nel 2016, le ricerche si sono concentrate su tre settori della città antica.

Tra il 2016 e il 2019 i lavori svolti in un’area a sud dell’agorà hanno rivelato l’enorme potenziale archeologico per lo studio dell’abitato. Dal 2020, la missione ha concentrato i suoi sforzi su due settori particolarmente complessi, già indagati sin dal 2016, ma che richiedevano un impegno maggiore in termini di risorse e personale: l’acropoli meridionale e l’area ai piedi del muro a contrafforti, situata proprio sotto l’acropoli.

Nella zona sotto il muro a contrafforti, la missione ha scoperto il teatro di Halaesa (vd. altra scheda)

Sull’acropoli meridionale, gli scavi hanno mostrato che, a partire dalla fine del III secolo a.C., la sommità della collina venne spianata per accogliere un grande edificio con una duplice funzione, sia residenziale che sacrale. I reperti rinvenuti suggeriscono che vi si svolgessero banchetti rituali, durante i quali venivano sacrificati e consumati animali rari nella dieta abituale degli Alesini, come giovani maiali e cervi. Questi banchetti avevano forse luogo nella stanza centrale del pianterreno, dove c’era un altare e numerose arule per libagioni, spesso decorate e riutilizzate nel tempo.

Attorno all’edificio sono emersi segni di attività artigianali legate alla lavorazione delle corna di cervo, con scarti di produzione che attestano un uso specializzato delle risorse animali.

Nella parte nord dell’acropoli è stato identificato un quartiere artigianale della ceramica, con fornaci per la produzione e piccole botteghe che si affacciavano sulla strada principale dell’acropoli, probabilmente collegata al santuario dell’acropoli settentrionale. È plausibile che gli oggetti prodotti servissero come offerte votive per le divinità del santuario. Le ultime scoperte suggeriscono una connessione sempre più evidente tra le due acropoli: quella settentrionale, sede del grande santuario descritto nelle fonti, e quella meridionale, che sembra ospitare un quartiere funzionale al culto, se non addirittura una parte del santuario stesso.

L'Equipe 2024

Equipe 2024:

Direttrice e responsabile scientifica della missione: Prof.ssa Michela Costanzi, Université de Picardie Jules Verne – UR 4284 TrAme

Responsabili di settore : Dott. Filipe Ferreira, IRAA, Aix-Marseille Université, Dott. Ilona Logereau, Université de Bordeaux Montaigne

Responsabile studio archeozoologico: Dott. Tarek Oueslati, Université de Lille, HALMA UMR8164, con l’aiuto della Dott.ssa Jade Casteloot

Responsabile studio ceramica: Dott. Marco Miano, Università di Messina

Responsabile studio numismatico: Prof. Mariangela Puglisi, Università di Messina

Responsabile video e comunicazione: Jérémy Porteman, UPJV

Studenti: Falempin Axel (UPJV), François Léo (UPJV), Keita Kankou (Université de Paris-Nanterre), Benjamin Leblanc (UPJV), Margerin Erwann (UPJV), Ponchon Pauline (Université de Paris-Nanterre), Rossignol Chloé (Université de Paris-Nanterre), Thiebaut Esteban (Université de Reims-Champagne Ardenne), Thomas Lucie (UPJV)